domenica 23 novembre 2014

[Remembrance] ♠ Radici, la canzone dell'esilio

Avete mai visto King Arthur? Ammetto di avere un debole per i film epici con tanto di discorsi pre-battaglia classici che ti fan venir voglia di saltare sul divano e brandire il telefono/l'ombrello e il cuscino a mo' di spada e scudo. Se poi ci si mette pure la fotografia, musiche commoventi e cici e cocò il mio cervello incostante e facilmente appassionabile va in pappa...Ecco, avete capito.
Il film mi è piaciuto tanto, a prescindere dalla veridicità storica (che non sempre contribuisce a rendere un film fantastico e apprezzabile: vedi Amadeus di Milos Forman!) ma la critica a quanto pare non l'ha gradito particolarmente. Il disegno proposto oggi nacque dopo aver ascoltato per la trilionesima volta la Canzone dell'Esilio presente in una delle scene che più mi ha commosso; risale al 3 maggio 2012.
Se non l'avete presente vi consiglio di ascoltarla qui: mi spezza il cuore ogni volta che sento quel We will go home across the mountains ♥ 


Radici, la canzone dell'esilio. 3 Maggio 2012


Il motivo delle "Radici" nel titolo è presto detto: ho voluto rendere l'esilio come condizione che eleva le proprie origini a terra promessa, in un sentimento di desiderio non appagato che trascina l'esiliato nel dolore del ricordo. 


Fun fact: due attori tra i cavalieri di Artù (Hugh Dancy e Mads Mikkelsen) sono rispettivamente Will Graham e Hannibal Lecter ella serie tv Hannibal. Insomma, sti registi ce la metton tutta a far andar fuori di crapa il mio animo da fangirl!

martedì 18 novembre 2014

[In Three Steps] ♠ "Happiness hit her like a train on a track" (Balloon serie - 1)

quote: Florence & The Machine - Dog Days are over.


La citazione del titolo non è mia, anche se lo vorrei fortemente. La felicità che travolge "come un treno" è tra le immagini più evocative che riesca a ricordare, e il merito va a Florence & The Machine (insomma non mi dilungo troppo, per chi non conoscesse la canzone vi invito ad ascoltarla qui, ha colpito persino me, pur non essendo decisamente mio genere. Cioè se persino la versione di GLEE è bella... Dopo questa posso anche andare ad auto-sotterrarmi :D)

E niente, una bolla irrequieta di felicità che fa capolino nel petto mi ha spinta a disegnare questa ragazzina dal viso un po' vecchio (lo ammetto .-.) che vola in cielo sorretta solo da tre palloncini. Il caro vecchio cliché della leggerezza ha colpito anche me u.u E niente, mi son divertita così tanto a disegnare questo soggetto, pur semplicissimo, al punto che ritengo farò tante altre bambolotte che svolazzano in cielo senza pensieri 


Eccovi il solito collage:




Non vi nego che mi mangerei le mani per aver rovinato tutto con quello sfondo del cacchio che sembra varicella purulenta. Penso proprio che ristamperò la seconda fase e mi limiterò a rifinire i colori limitandomi al soggetto e ai palloncini evitando di allargarmi inutilmente sul foglio. Vedremo!


Balloon serie. 1





domenica 9 novembre 2014

[Remembrance] ♠ "The light that never warms"

quote: Blue  Öyster Cult - Astronomy.


Dato che ho fatto la gnorri e settimana scorsa ho saltato ben due post, ho deciso di rifarmi con il Remembrance di oggi. Dunque per farmi perdonare vedrete quattro disegni invece del solito smilzo solitario (buahahahaha!).

Risalgono ai giorni a cavallo tra Dicembre 2010 e Gennaio 2011, periodo in cui ero DECISAMENTE andata in palla per Victoria Francés (insomma...Quale darkettona non lo era? :D). Non che adesso non lo sia, ammiro ancora i suoi quadri e il suo tratto aggraziato mi fa letteralmente impazzire. Quell'anno mi ero però fissata di dover realizzare un progetto simile alle sue Favole, ovvero disegni legati a storie oscure, fantastiche, accompagnati da stralci di prosa o poesia sempre di sua creazione.

In realtà, il pensiero di creare una cosa simile non mi ha mai abbandonata, e penso che prima o poi mi impegnerò seriamente a partorirla. Chissà u.u

La storia che legava i miei personaggi era, tuttavia, schifosamente melensa oltre che pateticamente tragica, per non parlare della ridondanza di cliché goticoidi (primo fra tutti: ambientazione in un'oscura e nebbiosa Venezia :°D).

Ve la risparmio più che volentieri.

Eccovi i bambocci protagonisti:



Gabriel. Che nome assolutamente non da sciupafemmine bohémien violinista della situazione U_U Diciamo che disegnarlo mi ha abbastanza soddisfatta, in genere evito i soggetti maschili perchè riscontro troppe difficoltà a renderli machi&barbuti come nella mia testa, e ovviamente li rendo più effeminati del previsto. Male.
Devo ammettere che avevo appena visto Il diavolo veste Prada, e il tizio in questione assomiglia vagamente al ragazzo della protagonista. Però non l'ho copiato, giuro. Shame on me e on il mio cervelletto-.-




"Chi lo sa, cos'hai detto alle tenebre"
Un cupcake a chi coglie la citazione 
Virginia. Avevo letto da qualche parte che è di derivazione etrusca e significa "fuoco". Mi ha affascinato subito e ho deciso di affibbiarlo a lei, la classica donna amorosamente delusa, disillusa e esteriormente indifferente a qualsiasi attacco emotivo. Forse rappresentava la mia volontà di sembrare meno fragile agli occhi altrui. In più persone mi han detto che rivedevano il mio profilo nel suo...(seh, magari avessi un naso dritto dico io :°D)



"Miser Catulle, desinas ineptire,
et quod vides perisse, perditum ducas."
Persefone. L'espressione più patetica (nel senso di piena di pathos) dell'amore perduto, una donna che si trascina nel rifiuto della vita, nel pianto e nel ricordo. Basti vedere parte della citazione scelta: "Ciò che vedi perduto, ritienilo perduto..."
Ai tempi era la mia personaggia preferita, e riguardandola ora ho in muso un misto di sorriso intenerito (quanto ero bimba? E son solo passati tre anni!) e ribrezzo per il "trionfo" del mio goticismo più ordinario. LOL! Evabbeh..



"Mi adiro e rido della mia miseria."
Ci credete? Non ricordo assolutamente il nome che avevo dato a costei. Il fatto che anche il tratto sia diverso, più duro, meno sfumato, mi ha fatto pensare di averla realizzata in tempo diverso rispetto agli altri tre; in effetti, riguardando la data di scannerizzazione, la dentiaguzzi riporta 21 Dicembre 2010 mentre gli altri 2 Gennaio 2011. Ritengo dunque sia stata un prototipo, un personaggio provvisorio; ricordo di averla caratterizzata con le zanne per far riflettere esteriormente la sua aggressività (vedi Enobaria della saga di Hunger Games :D) ma di averla in seguito scartata poichè risultava troppo soprannaturale per la storia che avevo in mente. 
La citazione è del mio amato J. W. Goethe ma forse avrei dovuto lasciarla in eredità a Gabriel, che poveretto è rimasto senza frase e ora piange rannicchiato in un angolo.

Che ne dite? Qual è il personaggio che vi ha colpito di più/avete odiato? Accetto critiche e consigli purché costruttivi e privi di cattiveria :) 




P.S. Per chi se lo stesse chiedendo, il titolo "The light that never warms" è preso dalla canzone Astronomy dei Blue Öyster Cult. Non ha un senso preciso relazionato con il post, ma la adoro, in questo 
periodo la ascolto sempre. 
Il viaggio mistico in cui mi immerge quando la ascolto di notte in macchina è indescrivibile...