domenica 5 ottobre 2014

[Remembrance] ♠ Mater Morbi

Inauguro quest'oggi la nuova rubrica settimanale: si chiamerà Remembrance e tramite questa riproporrò disegni realizzati tempo addietro. Potrebbero risalire al mese passato come all'età della pietra  a 7 anni fa, quando scarabocchiavo sui banchi della scuola media. :'D





Avrete sicuramente notato che ultimamente aggiungo cornici nere digitali a tutto spiano. Sono una barona, lo so, però trovo dia un'aria più definita, seria ai disegni (seriously?) e se vogliamo anche meno dispersiva.





Il soggetto del nostro Remembrance (5 Gennaio 2014) è Mater Morbi, un personaggio a me caro del famoso albo a fumetti tutto italiano Dylan Dog. Fu pubblicato nel Dicembre 2009 ed è il numero 280, con la sceneggiatura di Roberto Recchioni e i disegni ad opera di Massimo Carnevale. 

Pur non avendone letti moltissimi (a differenza del mio ragazzo/fornitore principale di fumetti e album musicali, che praticamente conosce vita morte e miracoli dell'Indagatore dell'Incubo) ritengo che Mater Morbi sia una delle donne più belle ed affascinanti che siano state create.


copertina originale disegnata da Angelo Stano.


In questo albo, brevemente, Dylan Dog si ammala di un male misterioso che lo costringe prima al ricovero in ospedale e poi lo sprofonda in un coma profondo in terapia intensiva. In sogno conosce Mater Morbi, la Madre di ogni male, che scopre essere un'amante esigente, morbosa, vincolante e soprattutto, crudele. Il tema della malattia viene dunque incarnato in una bellissima donna dai capelli neri, dagli occhi penetranti e dall'abbigliamento sensuale (con un chiaro riferimento allo stile sadomaso, per sottolineare il carattere del piacere sadico delle sue torture); al suo volere ognuno si deve piegare, e tuttavia nessuno mai l'amerà. 



Meravigliosa copertina disegnata da Massimo Carnevale per la ristampa a cura di Bao publishing.


Pur nella cornice di stupendi disegni, a tratti oscuri, taglienti, se non macabri (basti pensare all'albero scheletrico ed imponente dove appende ogni suo schiavo...) la tematica non perde di significato: viene anzi costantemente trattata, anche con crudezza.





"La malattia mette chi ne viene colpito al di fuori del consorzio umano. E per quanto amici e parenti possano volerti bene, nella parte più atavica del loro cervello ci sarà sempre un uomo delle caverne ansioso di allontanarsi dall'animale infetto che sei diventato. [..] Il malato è un vampiro assetato di vita e poco importa quante lacrime vengano versate per lui...Non saranno mai abbastanza da placare la sua sete."






Questa è la mia reinterpretazione. Decisamente meno magnifica e significativa rispetto ai disegni di Carnevale, ma non ho potuto fare a meno di disegnarla. Amo Mater Morbi in ogni sua sfumatura: il suo potere, la sua grazia malata, e la sua sconfinata solitudine.


Mater Morbi, 5 Gennaio 2014.


Nessun commento:

Posta un commento